LA DOLCE GUERRA
Di e con Mariano Arenella e Elena Ferrari
SEGNALATO DA MILANOTEATRI.IT COME UNO DEI MIGLIORI SPETTACOLI DELLA STAGIO 2015/2016.
Scelto da Arianna Lomolino.
“La dolce guerra” è uno spettacolo, ma e soprattuto un film, che verràgirato durante lo spettacolo.
18 aprile 1914. A Torino, Milano, New York e Parigi viene proiettato per la prima volta “Cabiria”, di Giovanni Pastrone, film kolossal che segnera il destino del cinema italiano. Il 28 luglio l’Impero austro-ungarico dichiara guerra al regno di Serbia e inizia la Prima Guerra Mondiale.
L’industria cinematografica italiana èuna delle piu fiorenti al mondo.
In soli due anni verranno prodotti oltre 200 film di propaganda bellica.
Settembre 1914. La scuola si trasforma in una macchina per il sostegno patriottico. L'obiettivo e far capire anche ai bambini cosa siano la Patria, la guerra per Trento e Trieste, l'eroismo militare. Il Corriere dei Piccoli va letto a scuola e in famiglia: la sua linea editoriale è“poveri ma bellici”.
Olmo e un pioniere del cinema, Ada e una maestra elementare. Si conoscono, si innamorano, si sposano. Vivono in una brillante Torino, in piena Belle Epoque. Ogni giorno lui si affanna per girare una scena del proprio film, usando lei come attrice improvvisata. Ada, seguendo alla lettera le direttive ministeriali, insegna ai bambini le parole di D’Annunzio mentre sullo sfondo avanzano le prime lotte per l’emancipazione femminile. Il periodo storico in cui vivono ècarico di entusiasmo, la fiducia nel futuro èalta, e la loro vitalitàsarà sicuramente premiata.
Quali immagini devono rimanere impresse nella pellicola?
Quali parole devono essere dettate durante una lezione?
E' facile raccontare la realtà. Difficile è capire quale realtà raccontare.
Ora bisogna finire di girare quel film e capire fino in fondo quelle lezioni. Per farlo i due protagonisti dovranno separarsi e partire. Lentamente tutte le loro certezze si sgretoleranno.
La Prima Guerra Mondiale compie cent’anni. Un conflitto nei cui confronti il consenso popolare fu possibile anche grazie al neonato cinema e alla vecchia scuola, che divennero potenti mezzi di propaganda.
Olmo si modella su Giovanni Pastrone, che trasformo la produzione cinematografica da variante del circo a grande industria, e su Luca Comerio, unico cineoperatore autorizzato a raggiungere il fronte. Ada è reinventata sulle orme di Fanny del Ry, giovane maestra che, dopo aver conosciuto Maria Montessori, portòa scuola il suo impegno femminista e antimilitarista.
“Non conta quel che è avvenuto davvero, conta quel che noi ne pensiamo. Possiamo fingerci la realtàche ci pare. E immaginarci, cosi, socialmente utili”.