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LA BANALITÀ DEL MARE

Di Mariano Arenella e Maurizio Patella e marco Caligari

Con Mariano Arenella

e Giacomo Gamberucci (violoncello)

 

8 ORE DI LAVORO 8 ORE DI SONNO 8 ORE DI SVAGO

LA BANALITÀ DEL MARE è uno spettacolo nato in seguito ad un'indagine sul lavoro stagionale svolta a Rimini che ci ha portato ad intervistare più di 100 lavoratrici e lavoratori, 10 albergatori, alcuni politici, e diversi sindacalisti. I risultati raccolti furono sconvolgenti: il 99% degli intervistati lavorava senza giorno libero, per 12 ore al giorno e per paghe che non arrivavano ai 3,00 euro all'ora, e la cosa fu ammessa anche dagli albergatori e dai politici. Altrettanto sorprendenti le condizioni di vita dei dipendenti: c'era chi veniva alloggiato in un container, chi in stanze senza finestre, e chi era costretto a mangiare solo pasta con il pomodoro per tre mesi. Lo spettacolo nasce da quelle esperienze.

SINOSSI

Le storie narrate sono due: quella di un lavoratore stagionale di oggi e quella di uno del 1891, anno della prima celebrazione in Italia della Festa dei lavoratori.
Entrambi i protagonisti sono divisi, lacerati, spezzati in due tra l'impossibilità di poter amare, di poter vivere, almeno esistere, e il coraggio di affrontare un'esistenza che cerca in tutti i modi di schiacciarti e metterti sotto. La condizione lavorativa è una nota di fondo, un rumore bianco che li accompagna sempre.

Che ci accompagna sempre. Ieri come oggi.
Perché noi non siamo il nostro lavoro. Siamo anche altro.
Non dovrebbe essere così?
“...Tfr, 13 esima, 14 esima, ecc. sembrano solo sigle, codici, ma sono molto di più. Sono la differenza tra vivere e sopravvivere, tra il respirare e il restare in apnea, tra il rumore del mare e la banalità del mare.”

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